Prometto di non parlare del Gatto, della pioggia, di Moon River e di Givenchy e di quanto era vestita bene Audrey - anche perché in Sabrina e in Sciarada secondo me era vestita meglio.
Il vantaggio di rivedere un film per la, credo, terza volta almeno (se contiamo solo quelle intere) è che noti i dettagli. E cominci a mettere in discussione la trama.
Cioè, lui passa metà del film a farle la paternale. Con quale diritto, non si capisce bene, visto che svolgono due leggere varianti dello stesso mestiere più vecchio del mondo. Mi irrita profondamente la disequazione fra i due: Paul è dipinto come il sano, il normale. Eppure, oh!fino a venti minuti dalla fine fa il mantenuto. E si offende quando Holly, disperata, mollata per l'ennesima volta, dopo una notte in prigione, si rivolta contro alla sua sgridata condita da proposta di fidanzamento. Relax, ragazzo.
E poi ti accorgi delle singole battute; e quando mademoiselle dichiara di essere "grassa come un'oca, e non sapere che cosa sia un parrucchiere", mentre ha l'aspetto di cui qui sotto, tu, che nonostante l'impegno sei ad anni luce da lei, ti scocci un tantinello. E ti sfoghi mangiando patatine, così almeno le assomiglierai in dichiarata grassezza.
Il vantaggio è che sei uscita con le amiche, e una girls' night out non ti capitava da secoli. Sono quelle serate che dovrebbero essere incluse nella Convenzione di Ginevra. Vestirsi bene, uscire in mandria, guardare e deridere i pochi uomini presenti: un terzo gay palesi, metà trascinati dalle fidanzate, pochi residui appassionati di cinema d'antan. Borbottare insulti irripetibili ai tamarri che fotografano lo schermo, col flash, durante la scena iniziale. Parlare dei fidanzati. Una sera con le amiche è una di quelle cose come Tiffany: non ti può succedere niente di brutto. Le vostre quali sono? I miei altri luoghi-zen: Milano, dove pure spesso sono stata triste, ma è una tristezza che scordo; la sera dopo il tramonto.
Piccola nota di chiusura di una Satura molto fiera: guardate la libreria sullo sfondo in questi fotogrammi. Quanto assomiglia al template di questo blog?
Anch'io avevo in programma di rivedere la versione restaurata di "Colazione Da Tiffany".
RispondiEliminaIn quattro donne questo mercoledì sera ci avviamo verso il Cinema Apollo, in Smn Babila, forti della nostra prenotazione contro un tutto esaurito.
Arrivo allo sportello e chiedo se posso ritirare i biglietti; la commessa mi guarda e così mi informa: "Ah, ma hai solo prenotato? Avresti dovuto ritirare i biglietti mezz'ora prima, ora la prenotazione è scaduta ed i posti assegnati".
Che altro fare se non darsi al confort food panzerottesco di Luini?
Per la cronaca: serata conclusa con Irish coffee e passeggiata in Via Della Spiga a salutare Tiffany. Almeno quello.
Dil, tu sai da tempo che io ti lovvo di lovvo profondo, vero?
RispondiEliminaDetto questo: non siete nemmeno andate troppo lontane dal film... Ti ricordo che, con quei meravigliosi guanti lunghi di raso nero, la Hepbourn si mangiava caffè+bagel nell'alba newyorkese. E io mi sono sempre chiesta quale tintoria al mondo le abbia tirato puliti i guanti. Niente, 'sto film lo voglio proprio dissacrare. :-)
P.S. Letta su Twitter seguendo #ColazionedaTiffany: "Pareva di stare a un addio al nubilato". Sottoscrivo - ma da noi non era così stracolmo.
RispondiEliminaCiao! Son capitata qui x caso, complimenti x il blog e' carinissimo brava!!!
RispondiEliminaGrazie Alice, sono contenta che ti piaccia! Adesso mi faccio un giro sul tuo... :-)
RispondiEliminadoc, e aggiornalo sto blog!!
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