Ieri era il nostro anniversario; e il Socio è a 800 km. Oggi C. si sposa. La mia amica C. si sposa. In America. Dopo mesi di silenzio e una vita cambiata, credo che tutto questo meriti un post.
Sono felice, oggi, ma non sono allegra: la mia vita scorre in larga parte lontana da me, ovunque io sia. Ne vale davvero la pena? Inseguire i nostri sogni, affezionarci a chi incontriamo lungo la strada, e poi dover lasciare tutto lontano e ripartire per correre dietro agli stessi sogni? Ci ritroviamo dopo mesi, convinti di riprendere un discorso lasciato l'ultima volta, ma ad ogni incontro tante cose sono successe in mezzo. Sento che sto perdendo tanto, forse troppo, nelle mie innumerevoli lontananze. I contorni delle cose si sfumano, e anche i legami più stretti, inevitabilmente, "perdono i pezzi". Si è perso Saturalanx, per mesi, e per la disperazione delle quattro lettrici; ma, più importante, mi sto perdendo tante amicizie che scivolano nei chilometri e nella pigrizia.
Eppure, oggi sono anche felice. Tutto sommato, sono due giorni speranzosi. In mezzo ai lacrimoni di tristezza che scendono, penso a quanto sembrava improbabile (a me per prima!), quel 16 maggio 2010, che io e il Socio reggessimo più di un paio di settimane. A quanto sono felice per C. e il quasi-consorte, che "si sono trovati" in uno di quei modi meravigliosi e imprevedibili che fanno un po' commedia romantica americana, fino a quando non ti trovi a viverci dentro.
Mi fermo a pensare a quanto le relazioni, in primis quelle d'amore, siano un filo teso fra due persone. Camminarci sopra richiede equilibrio continuo, fra un aggiustamento, un vacillare e poi magari venti passi spediti uno dopo l'altro. Ma, se quello dall'altra parte ci mette la sua metà di entusiasmo, il filo resta dritto; e, a queste condizioni, camminare è molto più divertente che stare seduti a un capo del filo, aspettando fino a chissà quando che per miracolo i due estremi si uniscano. "Abbiamo dentro tutti un mondo di cose, ciascuno un suo mondo di cose", diceva Pirandello; il bello di essere in due è cercare di farli comunicare, i due mondi, sempre più vicini, consapevoli che la coincidenza perfetta non esisterà mai - e forse non deve nemmeno esistere?
Allora tanti, tantissimi auguri, con tutta l'amicizia del mondo, a C. e a R.; tempo qualche ora, pronti a firmare un contratto da equilibristi a vita. Ho scritto tante cose sconclusionate fondamentalmente perché mi mancate, perché vorrei essere lì con voi in un momento speciale. Spero perdonerete una logorroica. E soprattutto tanti auguri a noi, Socio. Il resto, diceva Amleto, è silenzio; o meglio, è cosa per pochi. ;-)